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print this pageCon la scoperta, passata quasi in sordina, della gelatina ai sali d'argento, resa nota l'8 settembre 1871 in un articolo dell'inglese Richard Leach Maddox (1816- 1902) su The British Journal of Photography, la fotografia entra nella fase di industrializzazione vera e propria. Da quel momento si sarebbe vista sul mercato una veloce e massiccia comparsa di nuovi prodotti e materiali in quanto innovazioni e scoperte sarebbero state prontamente riprese dalle varie industrie.
Maddox, medico, fisico e fotoamatore, al collodio come legante per i sali d’argento nella preparazione dei negativi al collodio secco, sostituì la gelatina animale; tuttavia, inconsapevole della portata rivoluzionaria della sua scoperta, nell'articolo sottolinea che la sua è soltanto una proposta per superare l’uso del collodio (la cui preparazione oltre che laboriosa risulta anche dannosa per la salute) e migliorare la preparazione delle lastre, che dovrà pertanto essere ulteriormente perfezionata, senza perciò rivendicare alcun diritto.
Come già Scott Archer per il collodio, nemmeno Maddox infatti brevetterà il suo metodo e non ne avrà mai alcun vantaggio economico, sebbene poco prima di morire gli venga concesso il più alto riconoscimento dalla Royal Photographic Society e già nel 1892 fotografi di tutto il mondo, come riconoscenza, abbiano raccolto per lui tramite una sottoscrizione circa 500 sterline.
L’industria si era ben presto impossessata della sua scoperta e con perfezionamenti e modifiche, produsse milioni di negativi su lastra di vetro. La facilità di reperimento dei materiali e la semplificazione delle operazioni, a sua volta avrebbe creato un considerevole e rapido aumento di fotografi di tutte le categorie, professionisti, fotoamatori, scienziati e artisti, e sarebbe entrata nell’uso sempre più corrente di migliaia di persone.
Guarda i video della George Eastmann House sui procedimenti fotografici storici (in inglese)
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