Adolfo Massai

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Marchio di Adolfo MassaiAvviato probabilmente alla fotografia da Domenico Coppi, secondo la testimonianza di Alfredo Ranfagni, aprirà un proprio studio nella strada che Giorgio Wood aveva lasciato agli inizi del Novecento. Risulta molto attivo negli anni della prima guerra mondiale, quando i giovani in partenza per il fronte o già soldati in licenza, si fanno ritrarre per lasciare la propria immagine in famiglia o alle fidanzate, ma opera già intorno al 1910. Lo studio Massai è situato in un punto strategico per la città, sulla direttrice che da piazza San Francesco, dove stazionano “i legni” - le carrozze per il trasporto pubblico - porta in piazza del Duomo, passando per la piazza del Comune ed il Corso Mazzoni; è vicino alla stazione ferroviaria di Porta al Serraglio e soprattutto è vicino al biscottificio Mattei che richiama una fitta clientela per l’acquisto dei famosi “cantucci” e delle varie specialità dolciarie decantate anche da Pellegrino Artusi nel suo notissimo manuale su La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene.

Pur essendo finita l’epoca dei grandi atelier, lo studio Massai si consolida e si ingrandisce fino ad avere ancora molti dipendenti negli anni fra le due guerre. Uno di questi è il giovane nipote, Armando Badiani, che come tanti, una volta imparato il mestiere, aprirà un’attività in proprio. Fra i negativi rimasti, conservati dall’Archivio Fotografico Toscano, stranamente non figurano i ritratti che pure costituivano l’attività principale dello studio ciò per cui avrà successo e potrà espandere l’attività. E’ testimoniata invece la sua produzione documentaria, in gran parte eseguita probabilmente su commissione - Comune, scuole ed istituti privati, fabbriche, bar, alberghi - ma anche i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Negli anni Trenta, Adolfo Massai è stato per molti il maestro; da lui la sera si ritrovano i tanti dilettanti che facevano capo all’Associazione Fotografica Pratese per discutere di fotografia, ma anche per imparare a fotografare, a stampare e a sviluppare, anche se poi, il più delle volte, era lo stesso Massai che provvedeva per tutti soprattutto quando si trattava di eseguire ingrandimenti da inviare ai vari concorsi. Su una sua carta intestata che pubblicizza il servizio per i dilettanti si definisce “specialista della Leica” a significare il suo interesse e la sua passione per le novità nel settore.

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  • Adolfo Massai, Ritratto di Luigi Poli , caduto pratese della Prima Guerra Mondiale
  • Marchio "Studio fotografico Adolfo Massai Prato"
  • Marchio "Adolfo Massai Prato"
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