Germano Salvi

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Germano Salvi nasce a Prato l’11 dicembre 1849, in una famiglia del popolo. Il padre marchio salvi 1Giuseppe, dopo aver lavorato presso la tipografia Contrucci, intraprende l’attività tipografica in proprio, aprendo anche una cartoleria nella centralissima via del Corso a Prato.

Germano non frequenta studi regolari; nel 1868, a diciannove anni, realizza alcune fotografie apponendo sulle stampe un timbro con il suo nome e l’appellativo di “fotografo”. E’ probabilmente l’inizio della sua carriera, praticata sempre in stretto contatto e in sinergia con l’attività del padre. La “Litografia e Fotografia G. Salvi”, dagli anni Settanta dell’Ottocento, stampa volumi, esegue lavori tipografici vari, che poi vengono commercializzati presso la cartoleria, fornisce servizi fotografici grazie allo stabilimento allestito dai Salvi in “casa propria”, cioè nello stabile di via Magnolfi, presso la stazione; successivamente la grande insegna sul palazzo, “Fotografia G. Salvi”, indicherà il primo studio fotografico stabilmente operante a Prato.

Dal matrimonio con  Maria Rosa (o Rosalinda) Angiolini, celebrato nel 1873, non nascono figli. Dopo la morte prematura di Germano, avvenuta improvvisamente il 17 settembre 1895 in seguito a una breve ma implacabile malattia, sarà il fratello Silvio ad occuparsi dello studio fotografico; il più giovane dei fratelli Salvi, nato nel 1860, dirigerà l’impresa di famiglia fino al 1902, quando cessa l’attività a Prato per emigrare a Milano.

Germano Salvi partecipa attivamente alla vita sociale della sua città; di idee democratiche, è membro dei vari comitati cittadini, società, enti morali che caratterizzano l’associazionismo pratese nell’Ottocento: l’Unione Democratica, il Sodalizio Operaio di Mutuo Soccorso,la Fratellanza Cooperativa di Consumo,la Banca Operaia Cooperativa, la Società Ginnastica, la Biblioteca Circolante, il Comitato per il monumento a Giuseppe Mazzoni; pochi mesi prima della morte è tra i fondatori della Società Alpina Emilio Bertini, fucina di molti fotografi dilettanti.  

Dal punto di vista professionale, Germano Salvi esce sovente dai confini cittadini per viaggiare, allo scopo di tenersi costantemente aggiornato circa i rapidi progressi e le novità della fotografia e stringere contatti con gli altri fotografi del suo tempo. Le novità acquisite saranno poi introdotte nella sua attività di fotografo, tipografo e litografo e daranno impulso all’attività fotografica in città. Visita le esposizioni di Parigi, Milano, Torino che nella seconda metà dell’Ottocento vengono organizzate numerose; ha contatti con i fotografi italiani e in particolare fiorentini, insieme ai quali promuove e organizza, a Firenze, la prima Esposizione Fotografica Italiana nel 1887, esponendo propri lavori; è tra i promotori della Società Fotografica Italiana fondata a Firenze nel 1889, e dal 1885 al 1894 diviene lo stampatore, nonché il redattore responsabile e l’amministratore, de «La Camera Oscura», la prima rivista fotografica italiana fondata nel 1863 a Milano.

A Prato, è nel comitato promotore della grande Esposizione Mandamentale del 1880, alla quale presenta suoi lavori e risulta premiato con la “menzione onorevole”; partecipa all’esposizione artistica del 1894, organizzata per raccogliere fondi per il monumento al senatore pratese Giuseppe Mazzoni. 

Seppur senza discendenti, la sua “eredità” di fotografo non sarà dispersa; Domenico Coppi, dopo aver lavorato nello studio di via Magnolfi, intraprende l’attività professionale in proprio nel 1905, presentandosi alla città come “successore di G. Salvi”. 

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  • Sede dello Studio Salvi in via Magnolfi a Prato
  • Intestazione fattura della ditta Salvi (1878)
  • pubblicità Salvi 1
  • pubblicita Salvi 2
  • pubblicità Salvi 3
  • pubblicità Salvi 4
  • Timbro a secco "Ger. Salvi Prato"
  • Marchio di Germano Salvi 3
  • Marchio di Germano Salvi 4
  • Marchio di Germano Salvi 5
  • Marchio di Germano Salvi 6
  • Marchio di Germano Salvi 7