Un divertimento d'anticamera

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Il pittore vedutista Giacomo Caneva (Padova, 1813 – Roma, 1865) uno dei fotografi pionieri romani, nel 1855 così scrive della stereoscopia nel suo manuale Della fotografia. Trattato pratico di Giacomo Caneva pittore prospettico


La stereoscopia, divertimento d'anticamera, divertimento di piazza

L’invenzione è bella e dilettevole ma non di molta utilità. Perché anche veduta sotto aspetto artistico non offre nulla di vantaggioso. Ché se l’artista deve ricordar come vede la natura per ridurla sulla carta o sulla tela, deve pure ricordare e non senza difficoltà anche ciò che vede con lo stereoscopio. Per ora è un divertimento d’anticamera; fra giorni sarà un divertimento da piazza: perché già macchine di una gran dimensione sono state fatte e in Germania e in Francia che con il mezzo di specchi ed uno o due stereoscopi presentano vedute in fotografia di dimensioni straordinarie; e forse prima che questa opera sia uscita dai torchi, per le piazze vedremo qualche cerretano con questa specie di mondo nuovo stereoscopico attirarvi con trombe e tamburi la plebe a spendere il bajocco.  

07 - Fotografo non identificato, Scena di vita familiare, 1860 ca.

 

02a (part) - Fotografo non identificato, Scena di vita familiare: guardando stereoscopie, 1860 ca.Fra i passatempi nei salotti delle classi più abbienti c'è l'osservazione di immagini stereoscopiche.

Lo stereoscopio in mano all'uomo nella fotografia sembra del tutto simile a quello realizzato da David Brewster nel 1849 che, presentato all'Esposizione Universale di Londra nel 1858, attirò l'attenzione e incuriosì la Regina Vittoria al punto da volerne possedere uno per sé