Dalla mostra "vera"

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Italiani in posa. Strumenti della fotografia 1860 - 1918


Cartolina con ritratto (ferrotipo) di Morgan Massai, volontario garibaldino pratese

La mostra virtuale Dall'Unità alla Grande Guerra, prende le mosse dall'esposizione Italiani in posa. Strumenti della fotografia 1860-1918, realizzata dall'Archivio Fotografico Toscano per il Centocinquantenario dell'Unità d'Italia, che presentava una selezione dei materiali esposti a Prato (Antiche stanze di Santa Caterina 12 marzo - 30 giugno 2011) provenienti principalmente dalle proprie raccolte di oggettistica museale, fotografia e pubblicazioni.

E' pensata come parte introduttiva alla presentazione delle immagini possedute dall'Archivio riguardanti la Prima guerra mondiale in occasione delle celebrazioni del Centenario della Grande Guerra

05 - Ugo Semplicini, Ritratto di uomo, 1860  -  1870

Si articola in 4 sezioni che ripercorrono le tappe della fotografia, con un particolare sguardo sulla città di  Prato, attraverso i suoi strumenti, i fotografi, l'evoluzione delle tecniche, i suoi "destinatari".

La sezione dedicata agli anni dell'Unità, periodo in cui la tecnica fotografica si consolida e si avvia a diventare di massa, propone due momenti, la formazione e il primo decennio del Regno e la fotografia per diletto. Si inizia con un interessante intreccio fra Risorgimento e fotografia, ben sintetizzato dalla figura di Domenico Lama, esule a Londra e lì divenuto fotografo come altri fuoriusciti italiani della Giovine Italia, del quale l'Archivio possiede un grande ritratto di Giuseppe Mazzini, e termina con i fotografi dilettanti e le loro macchine - dalle grandi e pesanti macchine in legno "da campagna" si arriva alle piccole macchine come la Pocket Kodak Box o la Murer da tasca -  ma si apprezzano anche trattati di tecnica, riviste come «Paris photographe» fondata e diretta da Paul Nadar nel 1891, fino al manuale per la nuova figura del turista.

02 - Macchina fotografica ICA da studio, 1909-1913

La sezione dedicata alla stereoscopia presenta grandi visori, visori da tavolo e manuali, fotografie stereoscopiche, macchine per la ripresa bioculare, manuali d'epoca e testi recenti, facendo rivivere il nuovo gusto tutto borghese di viaggiare in paesi lontani magari senza muoversi da casa o per ricordare le tappe di un viaggio durante il quale non necessariamente sono state fatte fotografie.

Nella sezione delle Cartes de visite si coglie l'avvento dell'epoca del ritratto fotografico, della grande diffusione della fotografia che sempre più sarà per tutti, dei piccoli ritratti dei familiari da regalare o da inserire negli album più o meno preziosi, insieme con regnanti e personaggi famosi, ma anche i testi con le indicazioni per la realizzazione dei "ritratti in camera".

L'ultima sezione presenta lo studio del fotografo, i locali e gli strumenti, i ritratti eseguiti negli ambienti appositamente attrezzati, le riviste e i trattati, e lo esemplifica attraverso la figura del primo importante fotografo professionista pratese del Novecento, Domenico Coppi, del quale l'Archivio Fotografico Toscano possiede quanto rimasto dei suoi negativi e numerose stampe d'epoca.

Guarda le immagini dell'allestimento della mostra Italiani in posa

  • L'ingresso della mostra "Italiani in posa" in via Dolce de' Mazzamuti
  • La sala dedicata all'Unità e ai dilettanti
  • La teca con la grande fotografia di Giuseppe Mazzini di Domenico Lama
  • La sala dedicata alla stereoscopia
  • Una delle vetrine della sala dedicata alla stereoscopia
  • Una delle vetrine dedicate alle cartes de visite
  • Una delle vetrine della sala dedicata allo Studio del fotografo
  • La sala dedicata allo Studio del fotografo con i ritratti eseguiti da Domenico Coppi